mercoledì 7 febbraio 2018

Sei proprio tu, papà? (Sesta parte)

Qualche mese più tardi, durante un allenamento, Falco d’argento fu disturbato da alcune voci e grida nell’insediamento. Si recò sul luogo dei tafferugli e trovò Leopardo che percuoteva violentemente la figlia Pantera, trattenendola da un braccio.
- Ne ho abbastanza di te, ragazzina! Non tollererò ancora la tua ribellione.
La colpì sul viso scaraventandola a terra, per poi colpirla ancora. Pantera cercò di proteggersi, ponendo le braccia davanti a sé per attenuare i colpi, ma la violenza di suo padre la ribaltò ancora una volta. Black panther, trattenuta da due figli maschi, supplicava l’uomo di smetterla; egli, tuttavia, continuò impietoso ad accanirsi sulla ragazzina, fin quando non venne afferrato lui stesso da un braccio. Guardò indietro e scorse Falco d’argento.
- Cosa succede? Perché la colpisci?
Leopardo si placò dinnanzi al suo Generale, ma era visibilmente esasperato.
- Lo ha fatto di nuovo, Signore. L’ho sorpresa ancora una volta a utilizzare i suoi poteri. E invece di chiedere perdono, continua a sfidarmi. Io non so più cosa fare con lei.
Una sentinella anziana intervenne.
- Rinoceronte ti ha chiesto di lei. Perché non concedergliela già da ora, in modo che sia lui stesso a domare la sua arroganza?
Falco d’argento lo redarguì. 
- Non dire sciocchezze! Pantera è ancora piccola, è assurdo pensare di darla in sposa a questa età. -
- Allora perché non interviene Lei, Generale?
- Io? –
- Sì, Signore. Certamente Lei saprà placare la ragazza.
Falco d’argento tentennò. Pantera era poco più che una bambina, ma, allo stesso tempo, lui sapeva di non potersi tirare indietro. Rifletté, cercò di prender tempo e sfuggire a quegli occhi inquisitori puntati su di sé. Sapeva bene cosa si aspettavano gli uomini di Bosco oscuro. Falco dorato non avrebbe esitato nemmeno un istante, ma lui non era Falco dorato. Non aveva alternative, per cui sollevò Pantera e la prese con sé.
- Certamente. Ci penserò io!
Black panther lo pregò di non farlo, di perdonare la figlia, ma lui la scostò, ordinandole di stare al suo posto. Dragoon e Golden eagle cercarono di calmare la donna, guardando Falco d’argento come se fosse totalmente impazzito.
Mentre camminava, il Generale percepiva il cuore della ragazzina battere all’impazzata. Arrivato al proprio rifugio si chiuse dentro con lei. Pantera lo fissava terrorizzata e lui la guardò sospirando profondamente.
- Sei solo una bambina. Come puoi creare tanto trambusto?
Lei rimase in silenzio con gli occhi sbarrati nel vuoto, attendendo un'azione del Generale, che restava immobile a riflettere. 
- Non posso arrivare a tanto. Non impormi su una ragazzina ribelle di dodici anni, solo perché non vuole accettare di nascondere ciò che è realmente.
Passò un’abbondante mezz’ora in cui nessuno dei due si mosse. Alla fine, il Generale prese la sua decisione.
- Pantera vieni qui e ascoltami bene. -
La ragazzina gli si avvicinò lentamente, lui le fece segno di sedersi al suo fianco; attese che lei eseguisse e di avere la sua attenzione.
- Io non voglio farti del male, ma non posso lasciarti libera di seminare il caos a Bosco oscuro. Ci sarebbe una soluzione, ma è molto pericolosa e devo sapere se te la senti di rischiare. Se qualcosa andasse storto, potresti morire.
Pantera lo ascoltava in religioso silenzio, facendo molta attenzione a ciò che aveva da dirle. Al termine del colloquio, Falco d’argento la portò al cospetto di tutte le sentinelle di Bosco oscuro.
- Pantera non è disposta a redimersi, nemmeno al cospetto del suo Generale. – Annunciò a gran voce. – Tutto ciò è imperdonabile, soprattutto per una donna così giovane.
Golden eagle e Dragoon lo ascoltavano, chiedendosi dove volesse andare a parare, ben certi che l’amico non avesse sfiorato la ragazzina nemmeno con un dito. Sapevano che doveva avere qualcosa in mente per salvare sia lei che le apparenze, ma non avevano idea di come potesse riuscirgli una cosa simile.
- Dopo aver vagliato ogni possibile ipotesi e aver cercato di riportarla sulla retta via nei modi che voi tutti sapete, ho deciso di agire in modo definitivo.
Gli uomini di Bosco oscuro ascoltavano attentamente, lieti della severità e l’intransigenza del loro Generale. Pantera attendeva in silenzio, senza paura. Lui le aveva spiegato esattamente cosa fare e dove andare. Doveva essere soltanto abbastanza veloce.
- La mia decisione è l’esilio! A partire da adesso. – concluse. 
Un brusio si levò dalla folla. Black panther scoppiò in lacrime, mentre Leopardo accettò senza alcuna obiezione la scelta del Generale. Golden eagle e Dragoon, restarono immobili a bocca spalancata. Improvvisamente sentirono il vuoto intorno a loro e la voce di Falco d’argento echeggiare nelle loro menti. Appena il generale smise di parlare, entrambi iniziarono a fomentare Bosco oscuro contro la giovane Pantera.
- Il Generale ha preso la decisione più giusta. Quella ragazza è un’offesa al nostro Bosco.
- Una donna che osa sfidare le nostre regole così sfrontatamente non merita alcuna pietà! -
Falco d’argento sorrise soddisfatto. Mentre gli amici intrattenevano la folla, lui contattò Pantera.
- Sei pronta? È ora di correre più veloce che puoi. Non voltarti mai indietro. Vai!
La ragazzina scivolò via approfittando della distrazione degli uomini, intenti ad ascoltare Golden eagle e Dragoon. Appena fu abbastanza lontana cominciò a correre con tutte le sue forze. Esilio voleva dire nemico e ben presto le avrebbero dato la caccia. Non subito, perché con i loro discorsi, i due Consiglieri e il Generale stavano prendendo tempo. D’improvviso qualcuno si rese conto della sua fuga e diede l’allarme.
- Dragoon, Golden eagle, andate con mio figlio Silver hawk e occupatevi di lei! – tuonò Falco d’argento. 
Le sentinelle eseguirono e inseguirono la ragazzina. Falco d’argento sorrise e si avvicinò alla disperata Black panther.
- Vorresti sapere come finirà per tua figlia, Black panther?-
- Certamente, Signore. – 
La voce spezzata della donna non aveva perso il rispetto verso il suo superiore.
- Bene, allora vieni con me. –
Falco d’argento aprì un portale e lo attraversò insieme alla donna, arrivando sull’apice della scogliera dove venne catturato da Golden hawk tanti anni prima.
- Vedi quelle case? – 
Indicò una serie di piccole costruzioni a poca distanza dal mare.
- Sì, Signore. –
- Ottimo, ora attendiamo. –
Passarono circa quindici minuti e lungo una strada comparve Pantera, continuando a correre senza sosta. Era stanca, ma non poteva fermarsi. Black panther la vide e fu colta dall’agitazione. Dietro di lei, a poca distanza, c’era una decina di uomini di Bosco oscuro che la inseguiva. Uno stava per raggiungerla, ma mise il piede in fallo in una buca, perdendo l’equilibrio. Avrebbe giurato che quell’apertura nel terreno fosse comparsa all’improvviso. Dragoon lo superò in corsa.
- Sta attento a dove metti i piedi, razza di inetto!
La sentinella si scusò e riprese l’inseguimento, mentre Golden eagle rideva sotto i baffi. La sentinella del fuoco lanciò contro la ragazza una fiammata, ma, inspiegabilmente, sbagliò mira e colpì la porta in legno di una casa poco distante, incendiandola. 
- Ops! –
- Hai preso ripetizioni di tiro da una talpa? – rise Dragoon.
- Che vuoi farci, la tensione…
Pantera era ormai stremata e si dovette fermare a riprendere fiato. Le sentinelle la circondarono, ma proprio quando una di loro attaccò, il suo colpo fu parato da un ragazzino biondo dall’aria implacabile.
- Ma non vi vergognate a prendervela con una ragazza? –
- E tu chi diamine sei? – sbottò l’attaccante.
- Ma come, ti sei già dimenticato di me, Rinoceronte?
Un sorrisetto beffardo comparve sul viso del ragazzino.
- Il figlio del Generale? –
- Proprio io. -
- Ma guardati. Con gli abiti da umano non ti avevo riconosciuto. Niente mammina, oggi? – 
Le sentinelle di Bosco oscuro risero, ma il ragazzo non gli diede attenzione. Afferrò il suo medaglione e stringendolo in mano recitò la formula per attivarlo.
- Piuma di Falco!
Avvolto da un mulinello d’acqua, Falco pellegrino abbandonò il suo aspetto da umano per tornare alle vesti da sentinella.
 Rinoceronte lo canzonò ancora.
- Ora sì che ho paura. Una pulce travestita da rapace. Fatti da parte, moccioso! –
- Solo perché la prima volta sei riuscito a sorprendermi, non vuol dire che tu debba riuscirci anche la seconda, vecchio bestione! 
La sentinella di Bosco oscuro si infuriò e senza aggiungere altro lo attaccò con violenza. Dragoon e Golden eagle, si misero le mani nei capelli; questo sarebbe potuto essere un grosso problema. Con loro somma sorpresa, però, il ragazzino schivò senza alcun problema tutti gli attacchi di Rinoceronte, trovando anche il tempo di farsi beffe di lui. Schivato un pugno, si appoggiò sul braccio dell’uomo per darsi lo slancio e finì in piedi sulla sua testa. Rinoceronte, cercò di afferrarlo, furiosamente, ma lui saltò giù, dietro le sue spalle, colpendolo alle caviglie e facendogli perdere l’equilibrio.
- Ma cosa sei, un’anguilla? – chiese furiosa la sentinella rialzandosi.
Rinoceronte tentò di afferrarlo ancora una volta e ancora una volta Falco gli sfuggì, dedicandogli una sonora pernacchia.
Le sentinelle di Bosco oscuro seguivano la scena senza credere ai loro occhi. Nessuno riuscì a fare una mossa e persino Falco d’argento, dalla sommità della scogliera, osservava il figlio a bocca aperta.
D’improvviso Silver hawk si scosse. 
- Adesso basta! Prendiamo quel moscerino. – ordinò.
Falco pellegrino si ritrovò tutti gli uomini contro, schivò qualche colpo e saltò al sicuro su un palo della luce. Guardò in basso, grattandosi la punta del naso con un dito. Si girò alla sua sinistra, guardando sul tetto della casa vicina e fece un sorrisetto. D’improvviso saltò giù. Silver hawk si preparò a colpirlo non appena fosse stato a portata di tiro, ma si ritrovò preso alle spalle da Dragone, che spostò come un nastro trasportatore il terreno sotto i piedi del Comandante, facendolo cadere di schiena. Contemporaneamente arrivò anche Aquila reale, che fece piovere fuoco sul primogenito figlio di Falco d’argento. Terminato l’effetto sorpresa, i tre ragazzi si misero schiena contro schiena, pronti a dare battaglia.
Dragoon e Golden eagle presero Pantera e la tirarono in disparte, restando a osservare lo scontro da bordo campo.
- Però! E chi si aspettava che fossero così bravi? Stanno tenendo testa senza alcuna difficoltà a otto sentinelle adulte.- Dragoon era in visibilio. Il figlio, che gli era sembrato tanto timido a Bosco oscuro, stava combattendo senza indugio e in perfetta sintonia con i suoi compagni.
Aquila reale si ritrovò a lottare contro Bufalo, un grosso ariete alquanto aggressivo. Questo uso il potere della terra per creare degli spuntoni di roccia che colpissero la ragazza, ma lei li evitò uno per uno, fino ad arrivare in prossimità dell’uomo; questo le sferrò un pugno che lei schivò, abbassandosi e dandosi uno slancio in avanti con le gambe, per colpirlo al basso ventre. Sollevandosi si voltò e vide una lamina di ghiaccio finirle addosso di taglio. All’ultimo secondo questa fu intercettata da Falco, che saltava da una parte all’altra del campo di battaglia, proteggendo i due compagni. Ben presto ai tre ragazzi si unirono anche le madri e Zephyr, così che le sentinelle di Bosco oscuro furono costrette a ritirarsi sconfitte, compresi Golden eagle e Dragoon, rimasti in disparte fino al termine dei combattimenti.
Scacciati gli uomini, il piccolo gruppo si avvicinò a Pantera. Gazzella la esaminò con attenzione. Era molto restia ad accogliere altri membri di Bosco oscuro, ma infine si convinse, persuasa anche da Zephyr, e la portò da Dog, per assicurarsi che non fosse ferita.

Tornati a Bosco oscuro, gli uomini trovarono ad attenderli Falco d’argento, che, quando udì l’accaduto, si infuriò. Non punì nessuno, ma le sue parole sull’inettitudine dei suoi uomini e la vergogna che essi costituivano per Bosco oscuro non furono mai dimenticate. Toccarono tutti, compresi, ovviamente Golden eagle e Dragoon. Quando tutti si furono congedati, i due consiglieri si avvicinarono a Falco d’argento per comunicargli i risultati della missione. 
- Dovrebbe trovarsi a Piccolo bosco delle Ninfe, ora. –
- Ottimo lavoro, ragazzi. Bravi! –
- Devo dirti la verità, Falcorn. – disse Golden eagle. – Quando ho “sbagliato mira” colpendo la porta e dalla casa è uscito solo tuo figlio, ho seriamente temuto il peggio. Non mi aspettavo certo un simile combattimento da parte di quei tre soldi di cacio. –
- Sono stati solo molto fortunati. – Tagliò corto Falco d’argento, ma nella sua voce entrambi gli amici percepirono tutto l’orgoglio di un padre.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao cara,
      Mi fa piacere risentirti e sono felice che ti piaccia. 😊
      Come stai?
      Ti abbraccio e ti auguro un'ottima giornata.

      Elimina