giovedì 25 gennaio 2018

Ritorno a Bosco oscuro (terza parte)

L’atmosfera a Bosco oscuro era tutt’altro che tranquilla. Con le condizioni di salute precarie del generale e il ritorno dei reietti, la tensione era alle stelle. Falco d'argento era considerato un traditore e guardato con diffidenza persino dal figlio, chiamato Silver hawk in onore dello zio. Il ragazzo aveva ormai ventidue anni. Era stato cresciuto dal nonno secondo tutti i crismi di Bosco oscuro, divenendo una macchina da guerra, spietato e crudele, ben diverso dalla sentinella da cui prendeva il nome. Falco d’argento non fu affatto contento di come lo trovò.
- Dannazione! È riuscito a farlo diventare come lui. –
- Già! – Dragoon era fra il disgustato e il preoccupato. – Davvero un bel lavoretto. E riguadagnare la sua fiducia sarà tutt’altro che facile. Non mi pare che ti abbia molto in simpatia.
Golden eagle si guardava intorno con agitazione.
- La situazione sembra addirittura peggiore di quando siamo andati via. Non sarà affatto facile.
D’un tratto, una voce li richiamò all’ordine. 
- Bene, bene! Mio figlio è tornato prima del previsto. Il che è stupefacente! Ero pronto a scommettere che sarei dovuto venire a stanarti, nonostante le mie più che difficili condizioni di salute.
Falco d’argento s’inchinò al cospetto del padre e fece segno ai compagni di fare lo stesso.
- Il grande Generale di Bosco oscuro appare in perfetta forma, malgrado l’accaduto. Nemmeno il veleno può scalfire la sua potenza. –
- Non provare a lusingarmi Falcorn, non ho dimenticato il tuo vergognoso comportamento. - Falco dorato girò intorno alle tre sentinelle per qualche momento. – La vostra squadra ha subito una perdita, vedo. –
- Zephyr ha scelto di non approfittare della Sua benevolenza, Signore, e di rendere permanente il proprio esilio. –
- Ma davvero? – Il generale lanciò un'occhiata a Golden hawk, il quale rispose con un cenno d’intesa con il capo. – Molto coraggioso… o stupido. – 
- Il suo tono non mi piace affatto! – sussurrò Dragoon agli amici.
- Silenzio! – lo redarguì Falco d'argento sotto voce. 
Falco dorato proseguì il suo discorso.
- Noto con piacere che il vostro esilio è servito a rendervi più rispettosi. Certo, spero non pensiate di restare totalmente impuniti per il vostro comportamento passato.
Afferrò Falco d’argento dalla testa e lo sollevò verso di lui. – Tu, in particolare! – lo colpì violentemente nello stomaco, lasciandolo accasciato a terra. Falco d’argento tossì forte. Sentì la voce del padre parlare alle sentinelle di Bosco oscuro. 
- Temo che questi pochi giorni che restano prima del mio forzato ritiro non piaceranno molto al mio successore. Ma questo non deve scoraggiarlo dall’affrontare al meglio il compito che lo aspetta. – Il generale si rivolse direttamente a lui. – Prendila come un’occasione per rinforzare il tuo debole carattere. Perdere quel poco rispetto che ti è rimasto da parte dei membri di Bosco oscuro e dover ricominciare da zero, ti aiuterà a diventare un Generale discreto.
Richiamò di nuovo l’attenzione dei membri del Bosco, parlando a voce più alta.
- Bosco oscuro, date il benvenuto a Falco d’argento e gli altri, come ben sapete.
Uno sguardo di  terrore si impossessò dei tre ragazzi, che ben sapevano cosa li avrebbe aspettati nei giorni a venire.


Quella stessa notte Zephyr ricevette una visita tanto inaspettata quanto terribile.  L’agitazione per ciò che era accaduto la mattina e per il modo in cui si era detto addio con i suoi amici, lo teneva sveglio. Mentre continuava a rigirarsi nel letto, all’interno del suo rifugio ai piedi di una montagna, un rumore destò la sua attenzione. Si concentrò attentamente cercando di capire cosa lo avesse provocato e percepì un’aurea estremamente potente che conosceva bene. Allarmato, svegliò Horse, ordinandole di prendere con sé il figlio e mettersi al riparo. Uscì allo scoperto e si ritrovò davanti Golden hawk.
- Tu?  Com’è possibile? Nonostante tu sia una guardia reale, l’ingresso a Piccolo bosco delle Ninfe è interdetto ai membri di Bosco oscuro. Solo il generale Silver hawk e la mia squadra… -
Golden hawk rise. Una risata fredda, spietata.
- È vero, ma l'energia usata da Falco d’argento per andare da qui all’insediamento di Bosco oscuro è ancora presente. Non è stato facile, ma sono riuscito a sfruttarla a mio vantaggio per aprirmi un varco. –
Zephyr tentò di attaccare, ma ancor prima che riuscisse a muovere un passo, si ritrovò travolto da una valanga, sepolto da tonnellate di neve e ghiaccio insieme a tutto il suo rifugio, in cui si trovavano la compagna e il figlio. Golden hawk estrasse i tre corpi da sotto la neve e si assicurò che nessuna traccia di energia vitale fosse ancora percettibile. Assicuratosi che non ci fossero sopravvissuti, esclamò:
- Buon viaggio nel Regno degli Spiriti,  traditore! -
Si voltò per andarsene e vide splendere, da dietro le sue spalle, una luce abbagliante. Si girò nuovamente e vide Zephyr in piedi, fermo, con gli occhi fissi su di lui.
- Non è possibile!  Tu sei morto! –
- L’apparenza inganna, vecchio mio. –
Il colpo che ne susseguì scagliò Golden hawk indietro di diversi metri.
Zephyr gli si avvicinò e lo afferrò dalla maglia.
- Da… da quando sei così potente? – Golden hawk lo fissava ad occhi spalancati.
- Credimi, è meglio che tu te ne vada immediatamente. Potrei fare qualcosa di cui so già che mi pentirei,  nonostante tutto!
La guardia reale eseguì, allibita.
Quando fu rimasto solo, Zephyr si avvicinò ai corpi ormai senza vita di Horse e Zefiro.
- “Ci sono cose peggiori della morte!” -  bisbigliò. 
In quel momento,  richiamati dal trambusto, arrivarono Gazzella, Puma, Colomba e Dog. Trovandosi davanti a quello sfacelo, le ragazze chiamarono a gran voce la compagna. Il curatore accorse esaminando i corpi, sperando di essere ancora in tempo per fare qualcosa, ma infine si arrese, scuotendo tristemente la testa.
- È tardi!  -
- No! - fu l'unica cosa che Puma e Colomba riuscirono a dire. 
- Cos'è accaduto? – chiese Gazzella, facendosi forza
- Golden hawk! – 
Gazzella guardò i corpi in un misto di rabbia e preoccupazione.
- So cosa stai pensando, Gazzella. – Le disse Zephyr. - No, non lo ha mandato Falco d'argento e no, finché restate a Piccolo bosco delle Ninfe non correte pericolo. L’accesso che ha usato questa volta non gli servirà in futuro.
Dog lo osservava attentamente, con uno sguardo cauto  e perplesso. Qualcosa non lo convinceva.
Colomba si avvicinò. 
- - Zephyr, tu come… -
- - Sopravviverò! – La interruppe lui. – Ora bisognerà provvedere al rito del passaggio. Vi prego di aiutarmi in questo.
Le ragazze annuirono.
- Andiamo a radunare gli altri. -  disse Puma, asciugandosi le lacrime. – Dog, tu resta qui ad occuparti di lui. –
- Certo! – rispose. Poi aggiunse sotto voce - anche se dubito che gli occorrano le mie cure.
Zephyr sorrise.
- Vedo che sei attento, curatore. – Poi gli fece cenno di tacere.

Il rito del passaggio fu celebrato la sera stessa. Nel corso della cerimonia, Zephyr si sentì male, accasciandosi al suolo, e fu trasportato in infermeria. Dog proseguì lì il rito e portò una tisana a Zephyr, restando in silenzio. 
Zephyr accettò la tisana e prese a parlare. 
- No,  curatore, è stata una morte immediata. Non c'è stata alcuna sofferenza. –
- Ti dispiacerebbe chiamarmi con il mio nome? –
- Certo che no, ti chiedo scusa. Ho ancora le idee molto confuse. –
- Capisco. Quindi non hanno sofferto?
Zephyr annuì.
- No, morte sul colpo. Mi dispiace che sia andata così, comunque. Certamente si sarebbe potuto evitare. –
- Immagino che il mancato ritorno a Bosco oscuro abbia dato molto fastidio. – 
- Senza dubbio, ma come ho già detto, è stato a causa del generale Falco dorato che è accaduto tutto ciò, suo figlio non c’entra. –
- Come fai ad esserne certo?
La sentinella dell'aria guardò Dog sorridendo.
- Giusto. – concluse il curatore.
- Senti curatore, – 
- Mi chiamo Dog! -
- Dog,riprese Zephyr – facciamo un accordo: io non parlerò del tuo segreto e tu resterai fuori da questa storia.
- Io non ho alcun segreto! –
Zephyr rise.
- Sai, con Bosco oscuro distrutta Fenice non può risorgere, gli occorre quel Bosco da cui è originato per farlo. – sollevò un sopracciglio guardando il curatore . 
- Ed io che c’entro? –
- Tu sei molto irascibile, anche se, guardandoti così, non sembrerebbe. Non tolleri l'arroganza e quando si tratta della salute dei tuoi pazienti non guardi in faccia niente e nessuno. Saresti disposto a tutto pur di fermare un’ascesa di Bosco oscuro, vero? E quando… -
Dog lo interruppe.
- Ok, conosci la storia della mia vita. Mi farò i fatti miei! –
- Bene! Ora sarà meglio che faccia un salto a Bosco diamante. –
- Solo i curatori e le guardie reali possono… -
- Mai stato un problema!
Zephyr sparì in un mulinello d'aria diretto al Bosco del Re.

Dopo quegli avvenimenti nessuno sentì più parlare dei tre esiliati di Bosco oscuro per anni. A Piccolo bosco delle Ninfe era divenuto un argomento tabù. La partenza di Falco d'argento, Golden eagle e Dragoon e la morte di Horse e Zefiro, avevano lasciato un profondo vuoto nel cuore degli abitanti. Zephyr cambiò molto,  divenendo più serio e silenzioso. Non partecipava più alle feste e passava molto del suo tempo lontano dal Bosco. Le sentinelle di Piccolo bosco delle Ninfe, tuttavia, attribuirono tutto ciò alla grave perdita che aveva subito e non vi diedero grande peso.



Una storia nata da un sogno (Presentazione) - Prologo - Un falco dalle piume argentee (Prima parte) -  Un falco dalle piume argentee (seconda parte) - La sentinella (prima parte) La sentinella (seconda parte) - Come tutto ebbe inizio (prima parte) Come tutto ebbe inizio (seconda parte) - Come tutto ebbe inizio (terza parte) - Come tutto ebbe inizio (quarta parte) - Come tutto ebbe inizio (quinta parte) - Come tutto ebbe inizio (sesta parte) - Come una lepre a marzo - Non è facile fare il papà (prima parte) - Non è facile fare il papà (seconda parte) - Non è facile fare il papà  (terza parte) - Guai in vista (prima parte) - Guai in vista (seconda parte) - Guai in vista  (terza parte) - Guai in vista (quarta parte) - Ritorno a Bosco oscuro  (prima parte) Ritorno a Bosco oscuro  (seconda parte) - 

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