mercoledì 21 giugno 2017

Non è facile fare il papà (terza parte)


Quella notte Falco d’argento non riuscì a prendere sonno; se ne stava seduto sul letto, fissando il vuoto. Una sensazione spiacevole lo perseguitava, come il sentore che dovesse accadere qualcosa di brutto. La consapevolezza che il padre fosse venuto a conoscenza della loro collocazione lo inquietava. Sapeva che dal quel momento in poi il Regno di nessuno non sarebbe più stato sicuro e che la minima distrazione gli sarebbe potuta costare molto cara. Pensava al figlio e a cosa sarebbe potuto accadere se Bosco oscuro fosse riuscito a prenderlo; certamente non avrebbero avuto pietà solo perché si trattava di un lattante. Doveva proteggere la sua famiglia, ad ogni costo. Non avrebbe mai permesso il ripetersi della storia. Non stavolta!
Gazzella, dietro di lui, gli pose le mani sulle spalle, ridestandolo dai suoi pensieri.
- Sei preoccupato per ciò che è accaduto oggi? -
- Già! Bosco oscuro non permetterà che una simile umiliazione resti impunita. –
Rimasero in silenzio per un po’; lei lo cinse a sé con tutta la dolcezza di cui disponeva.
- Non occorre che tu torni nel Regno di nessuno se non te la senti. –
- Nemmeno voi siete al sicuro e certamente non posso lasciarvi soli contro un simile nemico. –
- Ma… -
La conversazione fu interrotta dal piccolo Falco pellegrino, svegliatosi piangendo.
Gazzella lo prese con sé e si sdraiò facendolo allattare, addormentandosi. Anche Falco d’argento si mise a dormire e cadde in un sonno inquieto ed agitato.
Si risvegliò solo a giorno fatto; Gazzella doveva aver portato via il bambino per lasciarlo riposare. Si alzò pigramente e si diresse verso la grande radura dove trovò Dragoon, Golden eagle e Zephir ad aspettarlo.
- Alla buon’ora, dormiglione! – lo salutò allegramente Zephir.
Lui non rispose con altrettanto entusiasmo. Si limitò ad un cenno, sedendosi accanto a loro.
- Ancora pensieroso per ieri, cugino? – chiese l’elementale dell’aria.
- Siete cugini? - Anche Dog aveva fatto tardi per la colazione quella mattina e si sedette incuriosito insieme ai purosangue di Bosco oscuro.
- Sì, anche se non è una parentela di cui vado troppo fiero. - esclamò Falco d’argento fra il serio e il faceto, guardando Zephyr con la coda dell’occhio.
- Grazie, eh! -
Si misero a ridere, ma ben presto si incupirono.
- Credi che possa esserci pericolo, Falcorn? –
- E me lo domandi, Dragoon? Conosci il generale! – ribatté irritato Falco d’argento.
Dog si lasciò scappare una risatina isterica e i quattro lo guardarono interrogativi.
- Le voci su mio padre sono tali da farti innervosire al solo sentirne parlare, Dog? –
Il curatore scosse la testa.
- Non sono le dicerie a preoccuparmi. Non ho mai nutrito una grande simpatia per Falco dorato. –
- Lo hai conosciuto? -
- Diciamo così. –
Il Principe di Bosco oscuro intuì che il curatore non dovesse avere molta voglia di parlarne, così non curiosò ulteriormente ma notò una strana espressione sul suo volto, un misto di sadismo, rabbia e soddisfazione.
- Ehy Dog, – cinguettò scherzosamente Golden eagle – se hai conosciuto il generale non sei un giovincello: è passato parecchio tempo dall’ultima volta che ha agito in prima persona fuori da Bosco oscuro. Quanti anni hai?  -
Dog lo osservò di sbieco sollevando un sopracciglio.
- Questa domanda rientra di diritto nella più somma espressione del “fatti i fattacci tuoi!” -
Le quattro sentinelle rimasero interdette per un momento, poi scoppiarono nuovamente a ridere.
- Nessuno sa quanti anni abbia! – intervenne Puma, raggiungendoli. – Tutti noi ricordiamo le sue cure e le sue ramanzine di quando eravamo piccoli, ma nessuno si ricorda di lui da giovane, né quando sia divenuto il curatore di Piccolo bosco delle Ninfe. -
- Come sopra! – rispose stizzito Dog – e comunque non sta bene chiedere così insistentemente l’età di qualcuno. –
- Ok, sei veramente vecchio, questo è chiaro! – rispose Zephyr con un sorrisetto beffardo stampato in faccia.
Dog gli lanciò scherzosamente e delicatamente un sassolino. – Giovinastri impertinenti, portate rispetto! –
Stavolta risero tutti insieme. Per qualche motivo che ancora non comprendevano, la presenza del curatore rassicurava le quattro sentinelle di Bosco oscuro, come se sentissero che nulla avrebbe potuto nuocergli finché fosse stato con loro. Nessuno di loro aveva mai visto combattere o allenarsi Dog e ritenevano che non fosse capace di farlo, eppure non si lasciava mai intimorire da nessuno, forse perché sapeva che era difficile che qualcuno potesse pensare di colpire un curatore; nel Regno era considerato quasi un sacrilegio e un atto di vigliaccheria.
- Dormito male, Falco d'argento? Posso fornirti un infuso che ti aiuti. – Dog osservò il viso stanco della sentinella; sapeva che qualcosa lo preoccupava. – È successo qualcosa nel Regno di Nessuno? Parlavate del Generale… -
I quattro annuirono. - C'è stato uno scontro con alcune sentinelle di Bosco oscuro che hanno attaccato le ragazze. – spiegò Golden eagle con voce seria. – Hanno individuato la nostra posizione e non si rassegneranno a lasciarci tranquilli, soprattutto dopo la lezione che gli abbiamo dato.
Il curatore annuì. -Capisco. Bosco oscuro non dimentica. – detto ciò un sorrisetto beffardo gli comparve sul viso mentre i suoi pensieri si spostavano lontano nel passato. Le altre sentinelle lo guardavano interrogative, alternando occhiate fra loro e poi tornando a posare lo sguardo su di lui.
- Dog, - Dragoon lo ridestò dai suoi pensieri. – tu non ce la racconti giusta. Che relazione c'è fra te e Bosco oscuro? -
- Nessuna. Io sono solo un umile curatore! – così dicendo si alzò e si allontanò per tornare in infermeria, lasciando le sentinelle da sole e piene di domande.





Per le parti precedenti:

6 commenti:

  1. Eh, no, il curatore non la conta affatto giusta.
    Chissà cosa nasconde!

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    1. Ciao Patrizia cara.
      Sono indecisa se svelato subito o dopo... in realtà si dovrebbe scoprire mooooooolto dopo, ma vediamo come decido di andare avanti con la storia :)

      Baciotti

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    2. Un secolo fa avevo comperato un libro sullaa scrittura creativa.
      In un paragrafo recitava che l'autore è l'unico padrone dei suoi personaggi. Li può far morire, resuscitare, dar loro una fortuna sfacciata o una jella terribile.
      Detto questo, sei tu che devi decidere perchè sei tu che sai dove vuoi arrivare. :)

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    3. E certo :) però fino ad ora ho cambiato diverse volte. Vedremo dove mi porterà :)

      Baci baci

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  2. Ciao Poiana, anch'io latito molto ultimamente sul web, ma questa puntata non poteva scapparmi.
    Aspetto il seguito. ;)
    Un bacio.

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    1. Ciao Anna Maria, grazie per essere passata nonostante la latitanza :)
      Spero di pubblicare presto. Un abbraccio

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