sabato 21 maggio 2016

Non è facile fare il papà (seconda parte).






Il giorno in cui Gazzella partorì, Dog dovette costringere una gran folla ad attendere fuori. In moltissimi attendevano con ansia il momento in cui il nascituro sarebbe stato presentato al bosco, sia per affetto nei confronti di Gazzella, sia per la curiosità di vedere il primo ibrido fra Piccolo bosco delle ninfe e Bosco oscuro.
Era un freddo giorno di gennaio e, nonostante la neve imbiancasse ancora tutto il circondario, questo non bastò a scoraggiare nemmeno gli elementali del fuoco, che resistevano strenuamente sebbene intirizziti e tremanti. Dog permise di entrare in infermeria solo a Falco d'argento, Thiirim, Tasso e Germano. Puma, Horse, Colomba, Golden eagle, Dragoon e Zephyr furono costretti ad attendere fuori, anche se in primissima fila; la madre di Gazzella, in quanto curatrice, era invece stata chiamata in supporto dallo stesso Dog. 
Germano se ne restava immobile, seduto su una sedia con lo sguardo fisso e perso nel vuoto, mentre Tasso , tornato in licenza per l'occasione, continuava ad andare nervosamente avanti e indietro lungo la stanza, attendendo che tutto finisse; il padre, dal canto suo, sembrava più tranquillo, sebbene si notasse una certa impazienza nel suo sguardo. L'unico che appariva calmo, come se la cosa non lo riguardasse minimamente, era Falco d'argento. Se ne stava da diverse ore appoggiato alla parete, osservando gli altri; ad un tratto, però, si rivolse a Tasso.
- La smetti con questo balletto? Mi innervosisci! -
- Ma se sembri essere qui per caso?! Non sei nemmeno voluto andare ad assistere Gazzella! Eppure il figlio che deve partorire è anche tuo. -
- Non avrei nessuna utilità stando lì, intralcerei solamente i movimenti di Dog e White gazelle. - Tagliò corto il Principe di Bosco oscuro.
Tasso stava per ribattere, quando sentì un grido e successivamente un pianto di neonato. Germano balzò in piedi ribaltando la sedia e tutti accorsero nella stanza. White gazelle, sorridente, era al capezzale della figlia, carezzandole con dolcezza i capelli e il viso, mentre Dog si accingeva a porgerle un fagottino di lana dal quale spuntava una  minuscola manina. 
- Ciao pulcino, benvenuto al mondo! - disse teneramente Gazzella stringendo fra le braccia il neonato.
Falco d'argento guardò Dog, il quale gli accordò il permesso di avvicinarsi.
- E' un bel maschietto. Purtroppo per lui ti somiglia parecchio! - osservò il curatore.
 Il Principe di Bosco oscuro andò a sedersi accanto a Gazzella e porse la mano al nascituro. Un'espressione languida si impossessò del suo viso mentre il figlio gli cingeva un dito, tanto che quasi non riuscì a staccarsene quando White gazelle lo prese per lavarlo e vestirlo.
- Te lo riporto subito, papà, non temere. - gli disse scherzosamente la suocera - hai anche la madre a cui pensare! -
Falco d'argento annuì distrattamente, continuando però a seguire con lo sguardo il figlio appena nato che gli veniva portato via, seppure momentaneamente. Si accostò nuovamente a Gazzella, le prese la mano nella sua e le diede un bacio delicato sulla bocca. Tasso e Thiirim nel frattempo cercavano di rianimare Germano, svenuto per l'emozione.
- Combatte contro i cacciatori e sviene per un parto! - Lo prese in giro Dog, porgendo dei sali ai due uomini. Tutti risero ma White gazelle, rientrando nella stanza con il nipote fra le braccia, punzecchiò il curatore.
- Noi siamo curatori, Dog, siamo abituati a queste cose, ma sono curiosa di sapere se sarai ancora così distaccato quando avrai un figlio tuo. -
Soddisfatta dell'improvviso ammutolimento dell'amico, si avvicinò nuovamente a Falco d'argento.
- Ecco qui, ti restituisco tuo figlio, tutto pulito e profumato. - E così dicendo gli porse il neonato. Lui indietreggiò, guardandola con espressione interrogativa.
- Cosa dovrei fare, esattamente? -
- Come "cosa"? Prendilo no? - Rispose la curatrice, ancora più perplessa.
- Prenderlo? Io? - Continuò lui.
- E chi se no? - 
Falco d'argento deglutì e fece un passo avanti, osservando il bambino come se dovesse esplodere da un momento all'altro; allungò le mani ma se ne pentì immediatamente, tornando ad allontanarsi.
- Non mi dire! - intervenne ridendo Tasso - Non hai mai tenuto in braccio un neonato, vero? -
Falco d'argento assentì imbarazzato.
- Ma scusa, non hai detto che hai già un figlio? - chiese Germano, ripresosi dallo svenimento. 
- Sì, ma a Bosco oscuro sono le donne che si occupano dei bambini, per cui... - sentendosi addosso lo sguardo inquisitore di tutti i presenti, Falco d'argento si zittì.
White gazelle sospirò e scosse lentamente la testa. - Bene, non è un problema. C'è sempre una prima volta, no? - diede il nascituro a Dog e poi tornò dal principe di Bosco oscuro. - Metti le braccia così... ecco, bravo. Ora sta fermo! - Riprese il bambino e lo pose in braccio ad un terrorizzato Falco d'argento.
- Ma, ma, - deglutì nuovamente lui - se mi dovesse cadere? O se gli facessi del male tenendolo in modo sbagliato? -
- Non ti cadrà e non gli farai male, sta tranquillo e segui le mie istruzioni. - Continuò la curatrice, portando il genero verso una sedia - siediti e non ti irrigidire o lo farai innervosire! -
Dog, intanto, fece entrare anche le altre tre sentinelle di Bosco oscuro con relative compagne che, giungendo sul posto, si ritrovarono davanti Falco d'argento seduto, rigido come un pezzo di marmo e bianco come il latte, mentre teneva in braccio il figlio senza sapere cosa fare. I tre amici sbiancarono.
- Falcorn, - tentennò Zephyr - sei sicuro di ciò che stai facendo? -
- Assolutamente no! Ma White gazelle ritiene che debba imparare. -
- Certo che devi imparare, caro mio! E' questo non è che l'inizio! - Gazzella, era di nuovo attiva, quasi come se il bambino fosse stato partorito da un'altra. Si avvicinò a Falco d'argento e prese delicatamente il bambino per allattarlo. - Credo che tu sia l'unico essere vivente che abbia mai fatto paura al tuo papà!
Tutti risero, compreso Falco d'argento, sollevato dal fatto di non avere più il neonato in braccio. A quanto pare lo aspettava una nuova missione, a suo vedere molto più ardua di tutte quelle che aveva affrontato fino a quel momento: imparare a crescere suo figlio, Falco pellegrino.
Nell'arco di qualche mese, il nuovo nato fu raggiunto da altri due bambini ed una bambina: Dragone, Zefiro e Aquila reale. I rispettivi padri, sebbene con qualche timore, cominciarono lentamente a comprendere come gestirli, così da aiutare quanto più possibile le madri.
Pochi giorni dopo la festa di primavera dello stesso anno, tutto il gruppo si recò nel Regno di nessuno per cominciare ad abituare i bambini a respirare l'aria fuori dal Regno dei Cento boschi. Sul piano dimensionale abitato dagli uomini, infatti, l'atmosfera era ben diversa da quella di Piccolo bosco delle ninfe, ma bisognava abituarsi fin da subito, perché spesso le missioni si svolgevano lì.
Falco d'argento e la sua squadra chiacchieravano tranquillamente all'ombra della scogliera, poco distante da Gazzella e le altre che giocavano fra loro sul bagnasciuga, mandandosi piccoli schizzi d'acqua.
- Certo che dopo tanto tempo, fa uno strano effetto tornare qui, non trovate? - Osservò Dragoon. - Anche l'aria sembra più pesante. -
- Già, ha quasi un effetto di stordimento. - Golden eagle si stiracchiò pigramente.
La conversazione non durò a lungo: Falco d'argento si girò di scatto, percependo qualcosa alle sue spalle. In quello stesso istante si sentì un boato sordo e una scarica energetica potentissima si abbatté sulle donne e i bambini. Gazzella evocò appena in tempo uno scudo di roccia per riparare tutto il piccolo gruppo, così che nessuno si fece male. La polvere sollevata dall'urto non si era ancora diradata, ma le quattro donne erano già pronte a combattere. Una sentinella di Bosco oscuro si scagliò violentemente su di loro, ma non fece in tempo a colpire, perché Falco d'argento gli piombò addosso come una furia, scaraventandolo al suolo. Altre tre sentinelle del centesimo piano dimensionale giunsero sul luogo dello scontro in suo aiuto.
- Bene, bene, bene, chi abbiamo qui? Leopardo, Rinoceronte, Astore e Ghepardo. Quale onore! - La voce di Falco d'argento echeggiò nell'aria ancora satura di polvere. I quattro intrusi, vedendolo, non credettero ai loro occhi.
- Falco d'argento! Sei ancora vivo! -
- Spero di non averti deluso troppo Leopardo. Ti sei impegnato parecchio per eliminarmi, eppure ti è andata male! - Assunse la posizione d'attacco, senza mai smuovere lo sguardo dagli interlocutori.  - Avete l'occasione di rimediare, non siete contenti? C'è un solo, piccolissimo problema: - un ghigno si allungò sul suo volto, mentre gli occhi sfilati passavano da un contendente all'altro e dal suo corpo si espandeva una luminosissima luce azzurra - stavolta sono in piena forma! -
Fu il tempo di un lampo! Un'ondata enorme si abbatté sugli aggressori e Falco d'argento e la sua squadra si scagliarono con violenza su di essi, colpendoli senza pietà. Quando l'acqua si ritirò, tre dei quattro erano accasciati al suolo, senza possibilità di rialzarsi. Leopardo, l'elementale della terra era ancora in piedi, anche se piuttosto malconcio.
- E bravo Leopardo, - Falco d'argento gli si avvicinò minaccioso - sei un ottimo scudo; meriti veramente il ruolo di Capitano della squadra Resistenza di Bosco oscuro. -
- Che intenzioni hai, traditore? - Ringhiò la sentinella.
-  Io? Non saprei; tu che intenzioni avevi nei nostri confronti quando siamo stati esiliati? - Lo sguardo del Principe di Bosco oscuro si fece crudele. Alzò il braccio, puntando la mano verso di lui. Un brivido percorse la schiena dello scudo.
- Falcorn, - la voce di Gazzella richiamò l'attenzione di Falco d'argento. - non macchiarti del loro sangue! Tu sei diverso da loro! -
Lui sospirò e abbassò il braccio; si voltò verso Gazzella e fece un cenno di consenso con la testa. Leopardo approfittò della sua distrazione per richiamare le sue energie e tentare di colpirlo alle spalle, ma fu fermato da Gazzella che parò il colpo. Falco d'argento, furioso, lo colpì, una sola volta, ma questa bastò a lasciarlo ricadere a terra totalmente inerme.
- Stolto irriconoscente! - gli stridette contro - è questo il ringraziamento per aver scelto di lasciarti andare? Sai bene che quelli come te non hanno speranze di vittoria soli contro i Falchi pellegrini; contro l'ultima famiglia di Spacca-scudi! - Lo colpì ancora una volta, ma fu placato dagli amici. - Torna a Bosco oscuro e sta lontano da noi o il nostro prossimo incontro sarà l'ultimo! -
Rinoceronte, Astore e Ghepardo si alzarono barcollanti, ma non ebbero il tempo di muovere un muscolo, che lo sguardo gelido di Falco d'argento si posò su di loro.
- Vale anche per voi! Prendete Leopardo e sparite! -
Così fecero e il Principe di Bosco oscuro li guardò correre via per tornare al bosco, consapevole del fatto che con il loro ritorno e il racconto di ciò che gli era accaduto, ben presto sarebbe ricominciata la caccia alla sua squadra.




Per le parti precedenti:

11 commenti:

  1. Davvero bello Poiana! hai descritto un momento molto difficile per gli uomini alla perfezione! per fortuna imparano in fretta... ahahahahah

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    1. Ciao Patricia, son contenta che ti sia piaciuto :) mi sono ispirata ad un po' di amici e parenti (me compresa, eh) alla nascita dei miei nipotini. L'ultima volta che mia sorella ha partorito sono andata in ospedale con un thermos di camomilla ultraconcentrata. 😂
      Un abbraccio

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  2. Anche i guerrieri più coraggiosi si spaventano, e superano a stento la prova: prendere in braccio il proprio neonato ;)
    Veritiera in qualsiasi dimensione :)
    Mi sa che ne vedremo delle belle.
    Così la nostra è un'aria più pesante? Chissà com'è?
    Ciao Valentina al prossimo episodio.
    Un bacio

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    1. Buon giorno Anna Maria :)
      Se è vero in Paesi in cui la donna è (più o meno) emancipata, pensa quanto lo è in dimensioni maschiliste come Bosco oscuro :D
      Guarda, proprio stamattina ho letto che nei boschi della Sila una gelata ha "bruciato" buona parte delle piante: il caldo dei giorni scorsi alternato ad un calo improvviso delle temperature, arrivate sotto zero, ha fatto bei danni. Questa è solo una delle tante modificazioni del clima che ci sta colpendo. L'aria pesante, probabilmente, non è il problema più grave che abbiamo.
      Buona giornata

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    2. Hai ragione, c'è una serie di problemi concatenati, dal surriscaldamento, al mare con isole di plastica, e tantissimo altro. Anche i parassiti ora emigrano. Ho una siepe di bosso davanti alla casa di montagna, che io ricordo già lì quando mia suocera acquistò la casa nel 1970. Quest'estate una falena parassita, che proviene dalla Cina, le ha dato una bella tartassata. Noi non abbiamo capito subito cosa faceva soffrire la pianta, poi per puro caso abbiamo capito e abbiamo provveduto al trattamento. Ma la nostra povera siepe, ha sofferto parecchio, e quest'anno è proprio messa maluccio.
      Baci

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    3. Ciao Anna Maria, scusami ma Blogger mi sta dando un po' di problemi.
      Non parliamo di parassiti esteri: ho una palma trentenne uccisa dal punteruolo. Non è gravissimo visto che anche la palma è specie alloctona, ma ci sono rimasta male comunque. :(
      Mi dispiace per la tua siepe; speriamo che si riprenda!
      Notte e sogni d'oro . Ti abbraccio.

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  3. Ciao Poiana - ora ti seguo anche su questo blog
    Un saluto e buona settimana

    Passa a dare una occhiata al Rifugio che da ieri c'è una interessante sorpresa http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/2016/05/poison-fairies-giveaway-gattesco.html
    Ciao Buon pomeriggio e settimana

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    1. Ciao Arwen, grazie e benvenuta :)
      Ti auguro una buona notte ed un felice proseguimento di settimana.

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  4. Eccomi anche qui Poiana! Mi piace leggere perciò con calma mi leggerò questa tua opera scritta con tanta passione ♥ Intanto un forte abbraccio anche qui!

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    1. Ciao Vivy, benvenuta anche qui :)
      Spero davvero che ti piaccia. Ricambio l'abbraccio anche qui e ti auguro sogni d'oro. Notte notte

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