giovedì 19 maggio 2016

Come una lepre a marzo (prima parte)








Erano ormai passati cinque anni dall'arrivo dei membri di Bosco oscuro a Piccolo bosco delle Ninfe; di lì a poco si sarebbe celebrata la grande festa di Primavera, con la quale si dava il benvenuto alla stagione. Dragoon, Zephyr e Golden eagle avevano da tempo abbandonato la timidezza e si erano fatti avanti con Puma, Horse e Colomba, facendosi impartire da Tasso qualche lezione su come corteggiare le donne di quel bosco. Non fu certo facile, poiché gli uomini di Piccolo bosco delle ninfe si sfidavano con canti e danze, in cui mettevano ben in mostra il loro fisico, la forza, l'agilità e le abilità di ognuno; dalla loro parte, le tre sentinelle avevano solo un bel fisico ed una notevole forza fisica e "chimica". Furono molto impacciati, ma le ragazze ne erano attratte e  non facevano caso alla loro goffaggine. L'unico che non voleva in alcun modo lasciarsi andare, era Falco d'argento. Osservava con disappunto gli amici che si lanciavano nelle danze insieme alle ragazze, sebbene dai suoi occhi trapelasse una certa invidia per gli altri tre.
Molte donne gli si erano avvicinate, attirate  dalla sua forza,  il fisico prestante, gli occhi blu come l'acqua dell'oceano ed i capelli argentei; la lucentezza della pietra blu che splendeva nel centro della sua fronte, mescolata alla sicurezza che mostrava, erano quasi ipnotiche per le donne di Piccolo bosco delle Ninfe. Lui, tuttavia, non sembrava badarci; l'unica che riusciva ad attirare la sua attenzione era Gazzella. Quella sera non fu diverso ed egli fu letteralmente rapito dalla bellezza della ragazza che, al posto della solita divisa, indossava un bel vestito di cotone marrone e verde, con il corpetto stretto sulla schiena da lunghi laccetti e la gonna lunga e morbida. Non era abituato a vederla vestita in maniera così femminile. Quella sera aveva lasciato i capelli sciolti; solo le ciocche davanti erano tirate indietro con un piccolo fermaglio. Lui la fissava estasiato, senza rendersi conto di quanto ciò fosse evidente. Lei, sentendosi osservata in quel modo, arrossì violentemente, voltandogli le spalle e recandosi al cospetto del padre e della madre, rientrata da Bosco diamante per la festa.
Dragoon, Zephyr e Golden eagle si avvicinarono a Falco d'argento, approfittando dell'allontanarsi delle tre ragazze, andate a salutare l'amica.
Lo sai Falcorn, - disse Zephyr - pare che stasera Licaone sia intenzionato ad invitare a ballare Gazzella. -
- Non vedo perché la cosa dovrebbe interessarmi. - Rispose Falco d'argento, che nel frattempo era tornato in sé.
Perché sembra che Gazzella non sia del tutto insensibile alle sue attenzioni - continuò Zephyr insistentemente - e se non ti fai avanti stasera rischi di non avere più l'occasione per farlo. -
Il caposquadra non rispose, si limitò a lanciare un'occhiata torva all'amico, che comprese immediatamente l'invito a tacere. Deluso da questo suo atteggiamento, Zephyr fece segno a Golden eagle e Dragoon di seguirlo e si allontanò lasciandolo solo.
Farsi avanti? Lui? Come poteva una simile idea attraversare anche solo per un momento la mente di Zephyr. Non si sarebbe mai umiliato corteggiando una donna; lasciando a lei la scelta, poi. Se l'avesse respinto  che figura avrebbe fatto? Non ci teneva affatto a far la figura dell'allocco piroettando come una ballerina. Questa era l'idea che aveva di quello strano tipo di corteggiamento, sebbene le movenze degli uomini apparissero tutt'altro che femminili. 
La musica risuonava nell'aria e le sentinelle, dopo una breve sosta, ricominciarono a danzare al ritmo di flauti, liuti, viole, lire e ciaramelle. Falco d'argento si limitava ad osservare da un angolo, sorseggiando dell'ottimo sidro prodotto da Dog. Si lasciò scappare una breve risata notando Dragoon inciampare nei suoi stessi piedi, mentre tentava di tenere il tempo; l'amico, tuttavia, non sembrava minimamente preoccupato dell'incidente e, fermatosi un attimo per ritrovare il ritmo giusto, afferrò delicatamente le mani di Colomba per ricominciare la danza. Falco d'argento scosse la testa divertito e si versò un nuovo bicchiere di sidro; il sorriso provocatogli dalla goffaggine di Dragoon, tuttavia, era destinato a scomparire in fretta. Fu quando Licaone invitò Gazzella a ballare che il suo sguardo si fece serio: la ragazza accettò di buon grado, poiché, come preannunciato da Zephyr, sembrava che l'uomo le piacesse. Era membro di una Squadra Speciale, quella di Sfondamento per la precisione; di conseguenza era un'ariete di un certo livello, forte e di bell'aspetto...



Aspetta un attimo, aspetta! - Valery interruppe il racconto di Hawk. - Cosa sono le squadre speciali? Le ha nominate anche il tuo amico prima. -
Dei gruppi specializzati in un'abilità o un tipo di combattimento - Le rispose Dylan, precedendo Hawk - ne esistono sei: Velocità, Furtività, Sfondamento, Resistenza, Spirito e Ombra o Oscura. Delle prime quattro ne è presente una in ogni bosco, mentre le ultime due si trovano solo a Bosco Diamante. Per entrare a farne parte bisogna essere il meglio del meglio. -
- E cos'è un'ariete? - continuò ancora la ragazza.
Dylan si passò le mani nei capelli stiracchiando contemporaneamente la schiena, si girò a guardare Alan e gli chiese di portare una bottiglia di sidro ed una di succo di mirtilli. Versò un bicchiere del primo per lui ed offrì il secondo ai ragazzi. Bevve, si asciugò la bocca con il dorso della mano e dondolò un po' sulla sedia pensando alla risposta; infine si decise.
- Come ti dicevo poc'anzi, le Squadre Speciali sono suddivise in base ad un'abilità; io, per esempio, sono il Capitano della squadra velocità, in quanto sono molto più rapido del normale. Per questa capacità io ed i miei uomini veniamo definiti "saette". Il padre della pulce qui presente - lanciò uno sguardo scherzoso al giovane Hawk - è il capitano della squadra Resistenza. Come puoi intuire, questo vuol dire che è molto più che abile nell'incassare i colpi, per questo lui e quelli come lui vengono chiamati "scudi". Discorso sovrapponibile per gli "arieti", che sono maestri nell'offesa più che nella difesa e di cui i migliori sono raggruppati nella squadra Sfondamento; il tutto vale anche per gli "invisibili", della squadra Furtività. Ognuna di queste figure lavora in forte sinergia con le altre, per completarsi. Esistono anche delle sentinelle "Jolly", che hanno capacità intermedie. -
Quindi anche tu sei una sentinella? -
Certo, tutti quelli che sono qui dentro lo sono;  tu sei l'unica eccezione. Io, poi, sono uno dei protagonisti di questa storia ed è anche merito mio se la pulce esiste. -  Dylan assestò una forte pacca sulla spalla alla giovane sentinella, che si sbilanciò in avanti, quasi cadendo dalla sedia.
- "La pulce" continua a chiamarsi Dehijiesmar o, al massimo, Peregrin Hawk, zio Zephyr! - ribatté contrariato il ragazzo.
Valery rise, guardando il suo nuovo amico imbronciato e con i capelli arruffati. E così, quell'uomo che lo prendeva in giro era Zephyr. Chissà quanti anni erano passati dall'epoca del racconto. Si ricordò delle squadre speciali e cercò di fargli continuare il discorso.
- E le sentinelle delle squadre Spirito e Ombra? -
Con i ragazzi della squadra Oscura è meglio non scherzare troppo, non hanno molto senso dell'umorismo, mentre la squadra Spirito è costituita da curatori, i più potenti sulla piazza - Si voltò nuovamente verso Alan facendogli un occhiolino - manca solo il nostro Dog! -
Il curatore fece un inchino, poi rispose - Ti ringrazio, ma non sono così bravo. In compenso, se ci fosse la squadra "Ruffianeria", tu saresti il primo candidato. - Ricambiò l'occhiolino ed entrambi risero. Quando smisero, il curatore guardò Hawk, rendendosi conto di un dettaglio che aveva trascurato.
Hey Hawk, si può sapere perché non ti sei ancora mimetizzato? Ti immagini se entrasse qualche umano e ti vedesse in quel modo? -
Il ragazzo si guardò le mani ed i vestiti, arrossì e poi fece un cenno di consenso ad Alan. Pose la mano su una piccola piuma, che portava legata al collo da un laccetto appesantito da alcune pietruzze colorate, e si concentrò.
Piuma di falco! - Esclamò all'improvviso. Un vortice d'acqua lo avvolse interamente; le ali sparirono, i capelli mutarono da argentei a biondi e gli occhi assunsero un bel colore verde. Sul viso, improvvisamente più colorito, venne a posarsi un paio di occhiali da vista, mentre gli abiti stracciati scomparvero per fare posto ad una divisa scolastica in perfetto stato. Anche la pietra blu incastonata sulla fronte era sparita.
Valery strabuzzò gli occhi incredula, mentre un ragazzo dall'aspetto normalissimo si sedeva sulla sedia dove, un attimo prima, si trovava appollaiata una strana creatura mezza uomo e mezza falco.
- Cos’è successo? - domandò, cominciando a credere di essere completamente impazzita.
Niente di grave. - Rispose il ragazzo sorridendo. - Ho semplicemente mutato il mio aspetto per mimetizzarmi in mezzo agli umani. -
Da falco pellegrino a sentinella e da questa ad umano.... non trasformarti un'altra volta o quando uscirò di qui finirò direttamente al manicomio! - strillò lei, in preda all'esasperazione.
Lui si mise a ridere divertito e la rassicurò. - Tranquilla, non ho altre forme; sono solo queste tre. Ora puoi chiamarmi Michael, se ti fa piacere. -
In quel momento entrò nel bar un ragazzo piuttosto grosso, dall'aspetto muscoloso e minaccioso. Era pallido, con gli occhi ed i capelli nero corvino, una giacca di cuoio nero sopra ad una maglietta dello stesso colore ed un laccetto di cuoio nero per ogni polso. Anche i pantaloni erano scuri ed alla cinta erano legati diversi foderi contenenti coltelli e pugnali di diverso tipo. In una, addirittura, vi era quella che sembrava una piccola balestra. I piedi calzavano dei grossi stivali scuri.
Fece un cenno di saluto e si diresse verso il bancone, mentre Valery lo osservava intimorita.
Ehilà Bobby! Stavamo giusto parlando della squadra oscura. - Dylan lo salutò allegramente. Il ragazzo accennò un sorriso, ma non fu molto gioviale.
- Giornata storta? Stavamo raccontando a questa deliziosa fanciulla la storia della famiglia di uno dei tuoi Capitani, ti unisci a noi? - Si rivolse a Valery - Quel ragazzo è il vicecapitano della squadra Resistenza ed un membro della squadra Ombra. È una sentinella oscura che è stata purificata, ma anche un grande scudo. Praticamente è imbattibile! -
Valery era sempre più perplessa. - Che significa che è una sentinella oscura purificata? -
Le sentinelle oscure sono sentinelle che, in seguito a degli eventi spiacevoli e grandi sofferenze, hanno perso la loro luce e sono passate dalla parte dei Distruttori, gli esseri più sanguinari e spietati di tutto il Regno dei Cento boschi.  - Rispose una voce tetra dietro di lei. La ragazza avvertì dei brividi di terrore scorrerle lungo la schiena, mentre la voce proseguiva. - Questi guerrieri oscuri sono dei predatori a tutti gli effetti, per questo motivo noi li chiamiamo "Cacciatori". Vivono in un luogo tenebroso dal quale possono allontanarsi solo per brevissimi periodi; una foresta gigantesca, cresciuta su terreni intrisi del sangue delle loro vittime, dove ogni forma di vita emana negatività. Tuttavia, essi possono subire il processo inverso ed essere purificati, ma ci vogliono curatori di altissimo livello e dev'esserci ancora un barlume di luce che possa essere amplificato per riportarli indietro. -
Valery deglutì nervosamente: un sudore freddo bagnava la sua fronte ed i lineamenti del viso erano tesi. Improvvisamente aveva paura. Si girò verso il ragazzo che parlava alle sue spalle; il suo aspetto non la rassicurava affatto, sebbene Dylan le avesse detto che fosse stato purificato. Con voce tremante gli rivolse una domanda, quasi terrorizzata all'idea della risposta.
E... e se loro sono i predatori... le prede chi sono? -
Il ragazzo vestito di nero la guardò con la coda dell'occhio ed un sorrisetto sadico si allungò sul suo volto.
Credo che tu lo immagini benissimo da sola, comunque te lo dirò. - Si alzò, prese una sedia ed un bicchiere e si andò a sedere vicino al piccolo gruppo. Si versò del sidro, lo buttò giù tutto d'un fiato e si rivolse freddamente a Valery. - Le prede sono le Sentinelle! In mancanza si accontentano anche di animali ed esseri umani, ma niente li eccita come la carne ed il sangue di una sentinella. -
Posò il bicchiere, si versò dell'altro sidro e la guardò. - Tranquilla! Io non mordo più e, finché sarò qui, nessun cacciatore sarà così stupido da farsi vivo. Sanno bene che il mio "abbraccio" non perdona. -   Passò il dito sul collo nel senso della larghezza, in un gesto che non lasciava adito a dubbi.
Lei sbiancò; un secondo dopo schizzò in piedi urlando terrorizzata: un Boa costrictor le si stava avvinghiando alle caviglie.  Bobby rise di gusto e Dylan gli assestò un forte colpo sul cozzetto, sgridandolo.
Se non vuoi che tu e Scaglia usciate da qui sotto forma di borsa di pelle di serpente, ti suggerisco di richiamarlo e di smettere di spaventarla Bobby! -
Michael disse a Valery di non temere, poiché, nonostante le apparenze, Bobby non era pericoloso ed il serpente non era altri che il suo familiare, un animale guida , appartenente alla specie nominale, cui le sentinelle erano strettamente legate.
Il membro della squadra oscura bevve un altro sorso, fece arrampicare Scaglia sul suo braccio e intorno alla sua vita e chiese a che punto della storia fossero. Dylan rispose e riprese il racconto da dove lo aveva interrotto Hawk.

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